mercoledì 19 febbraio 2014

Realmente sud

scalone reale
Si dice che al Sud il tempo abbia un incedere tutto suo, che bisogna abbandonare gli orologi,che i ritmi frenetici non siano contemplati e che si nasca già stanchi.
Ma per forza! 
Bisogna smaltire 150 anni di panettoni e pandori, un accumulo di acido piruvico pazzesco con conseguente sindrome da stanchezza cronica!
Perchè prima che pandoro e panettone divenissero nazional popolari da Trieste in giù, il Sud era tutt'altro che stanco!(personalmente preferisco dire che il sud è molto provato dai vari eventi storici e socio-economici)
Per avere un'infarinatura su quanto questo Sud fosse attivo sia cerebralmente che manualmente basta fare una capatina alla Reggia di Caserta e a San Leucio.
La Reggia è un'opera architettonica mastodontica e di certo non si è tirata su da sola, sotto la super visione di Vanvitelli migliaia di braccia hanno lavorato abilmente alla sua realizzazione, ma non solo. la Reggia è un vero e proprio scrigno di bellezza,armonia ,eleganza e raffinatezza, insomma espressione di arte e invidiabile maestria.
orologio stanza della Regina
Attraversando le sale ricche di affreschi, stucchi, giganteschi lampadari, specchi e tappezzerie di seta  si confermano e rafforzano tutte le sensazioni di meraviglia e stupore che si sono provate arrivando,quando da quello che si chiama "il cannocchiale"s'intravede il vasto parco reale e si comincia ad avere  percezione delle dimensioni di questo sito, ma soprattutto una nuova consapevolezza alberga nella mente del visitatore e cioè, che la storia viene scritta dai vincitori e non sempre corrisponde alla verità.
fontana di Diana e Atteone



A pochi chilometri un piccolo borgo laborioso votato alla produzione e alla lavorazione della seta ,industrialmente all'avanguardia nell'epoca borbonica, San Leucio, regolamentato da uno statuto tutto suo che prevedeva per gli operai e le proprie famiglie istruzione,dote per le fanciulle in età da marito e una casa costruita appositamente, perchè il benessere dell'operaio era tenuto in gran conto.
Senza troppa gentilezza e cortesia questo sito industriale fu chiuso dai Savoja, probabilmente non apprezzavano molto  i tessuti jaquard e dopo  qualche anno la diedero in gestione a privati,più in generale si può affermare senza dubbio alcuno che nel periodo post unitario fu attuata una politica di smantellamento dei maggiori siti industriali presenti  al Sud, vedi Mongiana in Calabria.
Ciò che fa più male è che per 150 anni la dignità di milioni di persone è stata violata e calpestata, generazione dopo generazione è stato insegnato a percepire questo Sud come un peso, come un ammasso di nulla facenti.
 setificio San Leucio
quartiere operaio San Leucio
Per fortuna il tempo è galantuomo(come si usa dire dalle nostre parti) e restituisce la verità,una verità che inorgoglisce, che fa sperare e che fa venire "fame" di conoscere realmente questo Sud